Con Wolfwalkers – il popolo dei lupi, la fiaba si chiude, a fine 2020, la trilogia di film d’ animazione di Tomm Moore, Iniziata dall’ autore irlandese nel 2009 con The secret of Kells, e successivamente con La canzone del mare, nel 2014. Un’entusiasmante fiaba immersa, negli elementi del folklore della verde Irlanda. Una bellissima avventura che ci parla di amicizia, amore per la natura e di rispetto per le diversità. L’ opera di Moore è degna delle fiabe classiche dei film di Studio Ghibli, come La principessa Mononoke, con cui condivide anche la vocazione ambientalista. Tratti fluidi e tondeggianti, che quasi escono dallo schermo, alternati a piatte linee geometriche, adoperate con maestria per mettere in evidenza i diversi momenti e stati d’ animo. Completamente artigianale, il lavoro bidimensionale dell’ autore, mette in risalto gli acquerelli e i colori che, a tratti ricordano Van Gogh.
Wolfwalkers – la fiaba ambientalista
IL POPOLO DEI LUPI
Nella Kilkenny del 1650, dominata dagli inglesi e del Lord Protettore, si sono appena trasferiti dallo Yorkshire, il cacciatore di lupi Bill Goodfellowe e sua figlia Robyn. La ragazzina, alla costante ricerca di avventure, vorrebbe seguire le orme del padre e diventare una cacciatrice. Bill è agli ordini del Lord Protettore, che vorrebbe sradicare le tradizioni del paese, eliminando i lupi dai boschi che circondano la città. Un giorno, disobbedendo al padre, e alla legge che vieta a donne e bambini, di uscire dalla città, Robyn segue Bill fin dentro la foresta, insieme al falco Merlin. Qui si scontra con un branco di lupi guidato da Mebh, una wolfwalker, una creatura che di notte lascia il proprio corpo umano per trasformarsi in lupo. Dopo i primi momenti di tensione, tra le ragazze si crea un’amicizia, favorita dai poteri miracolosi di Mebh, che guarirà Merlin da una ferita mortale. Ma l’amicizia con Mebh, e la vicinanza ai lupi, porteranno Robyn a scontrarsi con suo padre, con conseguenze che vi stupiranno.
Corri coi lupi Robyn
La fiaba ambientalista, ma non solo…
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi. Riesce a mescolare storia e leggenda. Con il popolo di Kilkenny assoggettato al perfido Lord Protettore. Robyn e suo padre guardati con sospetto dalla popolazione locale, infatti i due sono inglesi come gli invasori. Il Lord Protettore, convinto che conquisterà il popolo distruggendo la foresta e uccidendo i lupi. E poi l’equilibrio precario che c’è tra l’ uomo e la natura, relegata ai margini, vista come nemica della civilizzazione. Alla condizione femminile del periodo, Wolfwalkers – Il popolo dei lupi, che vuole Robyn relegata a palazzo, per svolgere lavori domestici, emarginata, in quanto straniera e in quanto donna, contrappone la libertà selvaggia del mondo dei lupi, che da subito esercita su Robyn un’attrazione irresistibile. Attrazione stimolata dall’affinità con Mebh, a sua volta sola al mondo e desiderosa di salvare sua madre, dispersa da giorni nella sua forma animalesca.
Il miglior film d’ animazione dell’ anno
Potrebbe andare ad una produzione europea il premio di miglior film d’ animazione. La densità di temi del prodotto dello studio d’ animazione Saloon Cartoon, lo rende certamente adatto agli spettatori di tutte le età. Siamo probabilmente di fronte, al loro lavoro più bello. Non ci stupirebbe, infatti ritrovare questa splendida favola, a contendere i premi più prestigiosi, alle più quotate major americane. La recente nomination ai Golden globes fa ben sperare e potrebbe portarlo dritto dritto ad un’ altra candidatura, quella per i prossimi Oscar dell’ Academy Awards
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