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Tessendo un sogno per il futuro

Le tessitrici di Mandakini e Panchachuli, stanno contrastando generazioni di repressione e abbandono delle donne, tessendo un sogno per il futuro di tutte loro. Questi progetti, stanno offrendo loro un senso di comunità e una solida fonte di sostentamento. Panchachuli e Mandakini Women Weavers, fondate e guidate da Mukti Datta, mirano a fornire a queste donne, mezzi di sussistenza sostenibili e collegamenti con i mercati globali. L’innovazione non sta tanto nella produzione e commercializzazione dei telai a mano, quanto nel dare l’esempio per pensare fuori dagli schemi. Anche le splendide pashmine in tessuto di canapa, tra le loro produzioni di maggior successo, rappresentano perfettamente la bellezza e la sostenibilità dei loro lavori.

L’energia femminile alla base della filosofia del loro lavoro

Il concetto di Shakti, o energia femminile, è centrale nella filosofia che sta dietro il lavoro di queste donne. L’adorazione di madre natura in tutte le sue manifestazioni, è un aspetto fondamentale della loro vita. Nonostante sia proprio una figura di donna ad essere adorata, le vite di milioni di donne in India, che incarnano Shakti, sono soggette a repressione e umiliazione. Le stoiche e forti donne di montagna, continuano a sostenere silenziosamente il loro fardello, pur rimanendo la spina dorsale della società. Questa, infatti è la filosofia alla base degli sforzi di Mandakini e Panchachuli Women Weavers, che stanno letteralmente tessendo un sogno per il futuro.

Coraggio e determinazione per superare le difficoltà

Il coraggio e la determinazione delle donne nel superare le difficoltà e creare bellissimi prodotti, viene finalmente notato e discusso dalle comunità locali. Ormai autosufficienti, sia Mandakini che Panchachuli stanno vincendo la loro scommessa. Attraverso creatività e solidarietà, queste intraprendenti donne di montagna, hanno tradotto un’idea in azione. Lentamente, i venti del cambiamento, stanno iniziando a soffiare sulle alte valli dell’Himalaya. Il loro lavoro è visto come un modello dalle altre donne, in particolare da quelle che vivono nelle valli al confine col Tibet. Tradizionalmente l’arte della tessitura, è stata praticata per secoli in quelle terre. Oggi sta morendo lentamente dopo la chiusura delle rotte commerciali trans-himalayane da parte della Cina. Imparando l’una dall’altra l’arte del telaio a mano, le donne hanno dimostrato che un’impresa vivace e sostenibile è possibile, anche nelle circostanze più difficili, come dopo le devastanti inondazioni a Kedarnath, da cui nascono Mandakini e Panchachuli.

Un progetto vincente e premiato

Le tessitrici di Mukti Datta, sono protagoniste di un progetto vincente, che ha avuto la capacità di mettere insieme il territorio e le sue tradizioni, con la solidarietà e inclusione. Forse sarebbe d’aiuto anche alla società civile, seguire il loro esempio, magari con una guida tutta al femminile. Si potrebbe provare ad andare contro gli interessi acquisiti, proprio come hanno fatto le nostre tessitrici. lntanto i primi successi di Mandakini e Pachachuli, hanno permesso la creazione di un nuovo hub per telai a mano. Questo, può certamente ampliare le opportunità per le donne tessitrici nella regione himalayana dell’India. Questo splendido esempio di impresa sostenibile, è valso alla sua fondatrice, il premio John P. McNulty 2016, diventando membro della prestigiosa Aspen Global Leadership Network. Il premio celebra l’audacia e le capacità di leadership, lo spirito imprenditoriale e i talenti del settore privato, per affrontare le sfide più difficili del mondo.

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