Una mascherina per andare a fare la spesa, poi una per prendere i bambini a scuola. Un’altra per andare in ufficio e così via. La nostra giornata è cadenzata dalle innumerevoli mascherine che buttiamo. E che purtroppo spesso, a causa di comportamenti superficiali, finiscono nella natura, o negli oceani. Un problema che sta diventando velocemente una catastrofe, e che al momento l’Uomo non è riuscito a rallentare.
“Più mascherine che meduse in mare”
A maggio Opération Mer Propre (OMP), una ONG francese, ha avvertito: “presto correremo il rischio di trovare più mascherine che meduse nel Mediterraneo“. Un allarme nato da un semplice calcolo statistico: Se anche solo l’1% delle mascherine che utilizziamo finisse negli oceani, ogni mese sarebbero 10 milioni. Un numero impressionante, che purtroppo è arrotondato (e di molto) per difetto. Joffrey Peltier di OMP non ha dubbi: “Sarà l’inquinamento del futuro se non viene fatto nulla”
Un problema giunto fino agli angoli remoti del pianeta
All’inizio di quest’anno OceansAsia, con sede a Hong Kong, ha espresso preoccupazioni simili, dopo che un’indagine sui detriti marini nelle disabitate isole Soko nei pressi della città ha rivelato dozzine di maschere usa e getta sparse ovunque. “Su una spiaggia lunga circa 100 metri, ne abbiamo trovati circa 70“, ha detto Gary Stokes di OceansAsia. Una settimana dopo, altre 30 maschere erano affiorate dal mare. “E questo è su un’isola disabitata in mezzo al nulla.”
Non possiamo pensare di arginare una catastrofe con un’altra catastrofe
Le mascherine, fra l’altro, sono solo uno dei molti DPI (dispositivi di protezione individuale) a costituire un problema ecologico. Guanti, tamponi, visiere. Tutti questi oggetti sono costituiti in tutto o in parte di materie plastiche. Poliestere e polipropilene, soprattutto. Il problema è di non facile soluzione, dal momento non utilizzare i DPI non può essere la strada.
Riduciamo l’inquinamento superfluo
Ciò che è sicuramente alla nostra portata è lavarci spesso le mani, invece di cambiare continuamente guanti di lattice. Del resto, già a giugno Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiarito che i guanti sono da utilizzare solo se li lavora in una struttura sanitaria. In secondo luogo, quando possibile, cerchiamo di utilizzare mascherine riutilizzabili o lavabili. Molti laboratori in giro per il mondo, poi, stanno cercando di perfezionare mascherine biodegradabili. Ciò che è più importante è che all’atto dell’acquisto si controlli sempre l’etichetta e si stia attenti a smaltirle nel modo corretto.
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