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Origine del Carnevale tra paganesimo e cristianità

L’origine del Carnevale è più oscura di quanto si pensi. Se ci venisse chiesto risponderemo tutti con sicumera: “è la festa cristiana che precede la Quaresima!”. E di certo avremmo ragione, ma siamo proprio sicuri che la risposta sia tutta lì? In realtà, come spesso accade per le feste religiose contemporanee, si tratta di un rito che ha radici molto più datate, risalenti alla nostra antica tradizione romana. La chiesa romana infatti, è cosa nota, ha quasi sempre inglobato festività e rituali precedenti, cambiando nomi e significati per renderli consoni alla sua nuova (noiosa!) morale.

Origine del Carnevale tra paganesimo e cristianità

E quindi, come mai oggi a febbraio ci diamo a pazzi festeggiamenti, abbandoniamo le nostre polverose regole sociali e ci diamo a scherzi e travestimenti? Tutto nasce dai Saturnali, festività romane che segnavano l’inizio dell’anno agricolo. E che erano, indovinate un po’, consacrate ad Dio Saturno. Saturno era una divinità parecchio sopra le righe, per usare un eufemismo. Era l’equivalente romano di Crono, padre di Zeus/Giove, ma con l’ordine portato dal figlio ha ben poco a che vedere, anzi. A Saturno piacciono proprio l’alcol, i banchetti, gli allucinogeni e la sovversione dell’ordine costituito! Già ci sta simpatico, non trovate?

Saturno, il Dio che sovverte l’ordine sociale

I Saturnali, quindi, promuovono la trasgressione dell’ordine vigente allo scopo di generare una mancanza di regole, condizione grazie alla quale si può, con l’anno nuovo alle porte, rigenerare l’ordine appena perduto che procede sotto la dignitas di Giove. Se non vi è chiaro il senso, vuol dire che si fa festa alla grande! Pensate che, tale è la trasgressione, che gli schiavi possono durante questi giorni sedere al tavolo con i padroni. E addirittura farsi servire da loro! Saturno, infatti, viene sempre rappresentato con ai piedi i tipici compedes, lacci di lana tipici di chi è ridotto in schiavitù.

Il Cristianesimo e il nuovo significato della festività

Con l’avvento dell’era cristiana il Carnevale cambierà gradualmente significato, acquisendo anche il nome che ha oggi. Deriva dal latino carnem levare, “eliminare la carne”, perché dopo il Carnevale cominciano i quaranta giorni di Quaresima, e mangiare carne diventa peccato. Questo per ricordare la passione di Cristo e le sue sofferenze. Giusto, quindi, che prima della penitenza ci si possa lasciare un po’ andare a qualche gozzoviglio, non vi pare?

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