In quali casi scegliere la canapa come tessuto? La risposta a questa domanda è molto semplice, e cioè, sempre! Di solito quando ci troviamo a scegliere tra i vari tessuti, teniamo conto dell’uso che faremo di quel capo. Come spesso accade, se si cercano capi tecnici e raspiranti, pensiamo alle fibre sintetiche. Allo stesso modo si punta sul lino o sul cotone come tessuti freschi, niente di più sbagliato. Infatti c’è solo un tessuto che è più forte, fresco e traspirante dei filati che vanno per la maggiore, la canapa. Ormai prodotta e lavorata in modo da ricavare anche prodotti sottili e leggeri, la canapa è un tessuto che si adatta a tutti gli stili.
Una pianta per ogni occasione
Benchè la canapa faccia parte della famiglia della cannabis, possiede un basso quantitativo di THC, rispetto alle sue sorelle che fornisco le loro infiorescenze, per uso ricreativo. Sono tanti i settori in cui canapa è stata usata nel tempo.dal tessile, all’edilizia, arredamento, il mondo della nautica, nella fabbricazione della carta e nel’ artigianato, ma anche per cosmetici ed alimenti. Senza dimenticare l’importanza che ha nel settore farmaceutico. Considerando che, data la grande quantità di cellulosa, presente nella canapa, attraverso la polimerizzazione, si possono ottenere materiali plastici ecocompatibili.
L’oro verde, anzi green!
La sua vocazione green non smette mai di stupire. Questa pianta possiede un fusto lungo fino ad oltre 4 metri, da cui di ricava una fibra atrettanto lunga, assicurando maggiore produttività di altri tessuti. È ormai risaputo che, le piantagioni di canapa, producono fino a 4 volte più biomassa, di quella prodotta da un bosco, a parità di superficie. Una piantagione di canapa, grazie alla sua veloce crescita,aiuta il terreno a rimanere libero da erbe infestanti,cosi da rendere non necessaria, qualsiasi diserbante. In oltre, non nacessita di trattamenti chimici, ne di fitofarmaci nella fase della crescita, garantendo un prodotto del tutto naturale, dalle proprietà antibatteriche e antifungine. E in più ha una buona resistenza a infrarossi ed ultravioletti.
La pianta del futuro che arriva dal passato
Un materiale che ha saputo reinventarsi nel tempo. Si usava la fibra di canapa già dal medioevo, per costruire vele e corde per le imbarcazioni. La sua lavorazione ed il suo commercio,hanno prosperato in europa, fino all’inizio della seconda metà del ‘900. E in tutto questo tempo, è stata adoperata da chiunque. Che fosse il fastoso corredo portato in dote da una nobildonna, o il semplice abito da lavoro di un contadino. Ma continua a stupirci anche oggi, con lavorazioni moderne, che la stanno facendo di nuovo tornare sulla cresta dell’onda. Scatena la fantasia, dei fashion designer più attenti alle questioni ambientali. Si sta tornado ad usarla per le più svariate creazioni, dall’ alta moda, allo streetwear, agli abiti sportivi. Il che riporta alla considerazione iniziale, e cioè, la canapa è un tessuto che si adatta a tutti gli stili e che ha saputo reinventarsi nel corso dei secoli.
Declino e rinascita
L’avvento di nuove colture, come quella del cotone prima, e in seguito la produzione di nuovi tessuti sintetici, hanno dato il via al graduale declino della coltivazione della canapa. Ma anche, una ingiustificata campagna di demonizzazione, messa in atto in seguito alle severe leggi che hanno regolato la produzione dall’inizio degli anni 70. Una legislazione miope, che tendeva ad accomunare ogni tipo di cannabis e ostacolando la produzione con leggi contro gli stupefacenti. Senza tenere conto del fatto che, come detto, la canapa contiene bassissime percentuali di THC. Tutto questo ha portato ad un graduale abbandono delle coltivazioni, fino ai recenti adeguamento delle norme europee, che con incentivi e contributi, per lo sviluppo di nuove tecniche, hanno riportato l’ interesse dei produttori verso questo straordinario materiale. In questo modo, è di nuovo possibile trovare in commercio prodotti in tessuto di canapa, per la gioia di tutti i tipi di clienti.
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