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Dagli hippy ai festival moderni – storia della Psy Trance

In principio erano gli hippy. La protesta giovanile, la non violenza, la diserzione opposta al massacro del Vietnam. Erano gli anni ’70, e il mondo ribolliva di un fermento culturale con pochi precedenti nella storia dell’uomo. Un fermento dopo il quale nulla sarà più come prima. Quei ragazzi con i capelli lunghi e un sacco di ideali in tasca, che il governo americano odiava al punto da essere disposto a qualsiasi nefandezza per distruggerli, ebbero il culmine della notorietà a Woodstock.  Infatti Woodstock fu più di un concerto: fu l’apoteosi di un’intera generazione. Dal fango e dai sogni di quell’incredibile evento nacque la Psy Trance, che nei suoi molti diversi rivoli è arrivata fino a noi.

Dagli hippy ai festival moderni – storia della Psy Trance

Sono passati quasi 50 anni, eppure quello spirito non si è mai perso. Certo, la musica è cambiata. L’estetica, anche quella più alternativa, si è codificata. Anche gli strumenti, che sembravano intramontabili, non sono più gli stessi. Però quella ricerca di un ricongiungimento con la Natura è ancora lì. Così come il desiderio di guardare oltre il velo della realtà, alla ricerca di una verità più profonda e più complessa di quella che abbiamo davanti agli occhi. Quando la carovana non ha potuto più proseguire la sua ricerca, interiore ed esteriore, sul suolo patrio, ha cercato altrove. Ed ha trovato Goa, in India.

Dai sogni degli anni ’70 all’esilio degli ’80

Goa, negli anni ’80, era un paradiso terrestre. Bella da tagliare il fiato, incontaminata come in un romanzo di Salgari, ma soprattutto libera. Un luogo dove poter mettere delle nuove radici, e intersecarle con quelle di chi in quelle terre ci vive da sempre. Così i dischi di David Bowie e degli Yes si mischiarono con il sitar e altri strumenti locali, le percussioni acquistarono un ruolo sempre più grande, e nacque quella che oggi chiamano Goa Trance, o Psy Trance. Un uomo, in particolare, fu lo sciamano di questa trasformazione: Goa Gil, al secolo Gilbert Levey.

Goa Gil e la nascita del movimento

Dagli hippy ai festival moderni - storia della Psy Trance

Goa Gil oggi ha 69 ma è ancora tra i più richiesti ai festival psy

In quegli anni sulle spiagge di Goa, se volevi fare una festa, dovevi aspettare la luna piena. Perché l’elettricità lì non arrivava, né per le luci né per l’amplificazione. Quindi le prime feste furono a base di luce naturale, musica suonata dal vivo (o al massimo con qualche mangianastri sgangherato) e una robusta dose di droghe psichedeliche di vario genere, sulle quali regnava (e regna) sua maestà l’LSD. Una combinazione magica che fece innamorare generazioni e generazioni, e che regalò quell’estetica colorata e geometrica che ancora oggi leggiamo nelle decorazioni planet-oriented dei dance floor.

La cultura Psy di oggi

Col tempo la colonna sonora del movimento è diventata sempre più complessa e variegata. Sottogeneri sono spuntati come funghi, e funghi allucinogeni sono a loro volta spuntati qua e là. Oggi c’è una psy del mattino chiamata full on. Una psy, la progressive, per i momenti più intensi. Un’altra, la dark, per la notte fonda e i viaggi più estremi. La platea non è più l’India, ma tutto il mondo. Ma la meraviglia delle location dei festival trance è sempre la stessa, così come il rispetto per la Natura e il riciclo, e l’amore che unisce tutti i ravers.

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