Ci siamo. Ho deciso di cambiare il mio modo di acquistare. Ho sentito un sacco di pareri, letto tantissimi articoli, e infine deciso che è giunto il momento di cambiare le mie abitudini e fare il possibile per comprare prodotti sani, ecologici e che rispettino il lavoro altrui. Ma sono davvero certo di saperlo fare? In realtà la cosa può rivelarsi molto più complessa di quanto si immagini. Una persona alle prime armi, diciamolo, può trovarsi persa in mezzo alla miriade di etichette incomprensibili, e magari rinunciare. Per fortuna che in questi casi interveniamo noi!
Acquisti consapevoli: quanto sai destreggiarti?
Partiamo col dire che tutti i grandi cambiamenti partono da cambiamenti più piccoli. Vogliamo che tu stia attento, ma come ti abbiamo già detto il peso della salvaguardia del Pianeta non ricade interamente sulle tue spalle. Cerca di fare del tuo meglio e, se qualcosa dovesse esserti sfuggito, la prossima volta ne saprai di più e non succederà. Partendo da questa doverosa premessa, eccoti una comoda carrellata delle etichette più diffuse in EU, con le quali potrai assicurarti di aver scelto sempre ciò che volevi, conoscendone la filiera.
GOTS (Global Organic Textile Standard)
GOTS (Global Organic Textile Standard) è lo standard internazionale che possiamo individuare sui prodotti tessili che vantano metodi di produzione biologici. Perché un capo d’abbigliamento possa esibire quest’etichetta non deve essere stato trattato con sostanze chimiche pericolose. Leggendo sull’etichetta al fianco dell’immagine dovrete trovare un ulteriore testo chiarificatore, che vi dirà a quale dei due “livelli” di certificazione il capo appartiene
– “Organic” o “Organic ‑ in conversion”, ovvero il 95% o più delle fibre presenti sono di origine biologica.
– “Made with x % organic materials” o ” Made with x % organic ‑ in conversion materials”: con una composizione dal 70% al 95% le fibre possono essere certificate come biologiche
FSC (Forest Stewardship Council) e PEFC (Pan European Forest Certification)
garantiscono che quel tale prodotto di carta proviene da foreste gestite secondo criteri sostenibili, sia ambientali che sociali . Il secondo, in particolare, è quello raccomandato dal Parlamento europeo.
Controllato da ICEA per LAV
Questo ICEA è un marchio al quale noi di WEIRD FROG teniamo particolarmente. Quando lo vedi puoi stare sicuro che il cosmetico che hai in mano non è stato testato sugli animali. A volte può essere sostituito da una più comprensibile (ma meno immediata) scritta: “Stop ai test su animali. Controllato da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) per LAV”.
Ecolabel
Ecolabel è un’etichetta scelta dall’Unione Europea che certifica il rispetto per l’ambiente durante l’intero ciclo di vita di un prodotto. Sono tante le cose in vendita che possono avere questo segno distintivo: detersivi, saponi, carta, elettrodomestici ma anche sulle lampadine.
Fairtrade
Fairtrade è il simbolo del Commercio Equo e Solidale in Italia. Si tratta di un consorzio senza scopo di lucro che cerca di promuovere i prodotti del commercio equo e solidale nei grandi centri di distribuzione. Può essere teovato sia sui generi alimentari che sui capi d’abbigliamento, e significa che quel prodotto non prevede lo sfruttamento dei lavoratori. Non dimentichiamo, infatti, che le grandi aziende spesso delocalizzano in paesi del terzo mondo per tagliare il costo del lavoro e operare in condizioni di semi-schiavitù.
Agricoltura biologica
Quello che vedete qui riprodotto è il simbolo dell’agricoltura biologica riconosciuto dall’Unione Europea, così come aggiornato dopo il 2010. Garantisce l’origine e la qualità di alimenti e bevande, indicando che quel prodotto proviene da una coltivazione e da un allevamento dedito alla salvaguardia della biodiversità, escludendo gli OGM dal suo ciclo produttivo.
Veganok
In questo caso già solo il nome è chiarissimo. È l’etichetta affissa sui prodotti che non contengono alcun componente di origine animale, e sono quindi adatti ai vegani.
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